Finché morte non vi separi

Lina Maria Cino

Dialettali

U pàracu di l’ataru t’abbisatu
sulu a morte a nue ne po’stagliare
ca t’haju spusata gioia ppè amuri
e tantu suspiratu ppè t’avire.

Un’ tabbrazzare
natru ‘nnammurato
sinnò ti mignu
cientu curteddrate.

Alloncati a gunnella
jetta su reggipetto
mintati nu jippuni
sinnò ti dugnu
n’affraccata ‘i puni.

Stujati su rossetto
n’capu nu fazzoletto
'ntrizzati si capilli
jetta i tacchi a spilli
c’ara fimmina marita
un serba l’annacata.

Mugliera mia
sì addobbata bella
jamuninne a bballare ‘a tarantella
ma si ‘a sunata è tarantulata
a nnà seggia resta ‘nchiovata.

Si pue tinne venisse gulija
abballati fimmine s- scchette e maritate
abballati pulitu- pulitu
senza scuorno ppè lu zitu
abballati sanu- sanu
sinnò viegnu e ti chiavu ‘e manu.

Il prete dall’altare ti ha avvisata/”Sei mia finché morte non ci separa”/ ti ho sposato gioia per amore/ e tanto sospirato per averti./ Non t’abbracciare a un altro innamorato/ altrimenti ti do cento coltellate./ Allungati la gonna/ butta il reggipetto/ indossa un corpetto/ altrimenti ti riempio di pugni./ Pulisciti dal rossetto/ in testa un fazzoletto/ butta i tacchi a spillo/ che a femmina maritata non serve l’ancheggiata/ Moglie mia cosi addobbata sei tanto bella/ andiamo in piazza a ballar tarantella/ ma se la musica è tarantolata/ resta sulla sedia inchiodata./Però se ne avrai voglia/ ballate femmine con femmine/ l’importante che non vi scatenate/ ballate pulito pulito/ non portate vergogna al vostro (Zitu marito o fidanzato) ballate sano- sano
altrimenti sono costretto a schiaffeggiarti in pubblico.

Lina Maria Cino

07/10/2014 10:31| 1| 2547

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Nota dell'autore:

«Cosi raccontava mia madre del tempo della sua giovinezza, oggi ancora persiste la mentalità del marito padrone, talmente convinto che non esita a uccidere.»

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Commenti di altri autori:

«il sacro comandamento matrimoniale stabilisce che sia la morte a separare i coniugi (nel bene e nel male fin che morte nn li separi),
ma ora i tempi sono cambiati e il detto ora è...
fin che giudice nn li separi... perché le donne nn devono più soccombere e portare avanti i loro diritti.
bella poesia particolare»

rita damonte (08/10/2014)

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