destionegiorno
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Scrivo quando le parole mi perseguitano o quando mi ronzano intorno ansiose d'emanarsi. Le sento, le vedo mettersi in fila. ... (continua)
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Quando è il cuore
a parlare scrivere sentire
pensare piangere ridere
allora...
L'amore diventa poesia
Quando il tuo respiro
diventa il mio respiro
quando dalle tue labbra
bevo la gioia del mondo
allora...
L'amore diventa... leggi...
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Mi
consegno
sconfitta
alla turbolenta follia del mondo
al silenzio dei vinti
umili
stimati blatte
Mi
pento
al neonato
che succhia
mammella morta
Mi
chino
ai morti scomposti
abbandonati sulle piazze
invocanti
pietosa carezza per... leggi...
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...tu sei il sogno io la realtà
due mondi fatalmente attratti
due anime uguali con cieli diversi
non devi cambiare ti voglio come sei
tu... desiderio d'ali per volare,
io... nuvola per farti riposare
Amore, amare è
ritornare... leggi...
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Arrivasti tu e, non fui più io
svanì il grigio per vestirmi a festa,
specchio riflette aura luminosa
dondolano sogni alle stelle appesi,
Sono... l'ultima amante romantica,
raccogli i miei sogni cullandoli di baci
m'avvolgi l'anima... leggi...
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Bambina ho navigato
aggrappata al tenero ricordo
delle tue mani che mi ha mi hanno accarezzata,
dei tuoi occhi azzurri in lacrime annegati...
Abbandonata.
nella paura avviluppata,
col cuore in gola cresciuta,
grido senza voce per l'amore e la... leggi...
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Fiume tumultuoso sotto pelle
acqua calma cheta in apparenza
Mille riflessioni e turbamenti
nella ricerca della soluzione
Silente ribelle
alla sua morale
Prigioniera e serva
di scelte imposte
Al quieto vivere obbligata
Tu
Vorresti urlare... leggi...
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Lina Maria Cino
Nun t'arrenna maji
L'uocchi mia t'anu vistu ancora,
patri e amicu di li mia gioventù.
Virga stoccata verde,
'mpizzata ntrà la terra,
ca mancu u terremutu po'sterrari.
Eri nu vette nudu,
senza juri, né rariche, né foglie,
lassatu sulu, jettatu ntrà lu stiarru.
Eri nu figliu, aru munnu natu,
ca mamma t'avia parturitu.
Di lu frate amicu, di l'amici frate,
e ppè suoru ancora quatrarelle,
brillante cchjù di vera stella
sogni ppè dumani 'ncuraggiavi
sudatu pane, ccù nue e loru spartivi.
Nenti à reditatu, sulu sa vita,
ma, Diu, t'à projutu,
paladinu, gran surdatu fattu
a'storte vie, 'nsegnatu, a caminà deritte.
Cielu stillucia,
ppè ttè dà salute e viguria.
E tu ...ca di la vita ha vippìtu l'amaru,
tu, vette, ppè casu, 'mpizzatu
ntrà la terra arsa,
rarìche à misu,
e rami e foglie e juri,
si diventatu vitu e ccù llù fruttu,
cuntienti, di chi t'ama, l'uocchi ha fattu.
Non arrenderti mai.
I miei occhi ti hanno visto ancora,
padre e amico delle mia gioventù,
verga spezzata verde,
infilzata nella terra,
neanche il terremoto ti potrebbe sdradicare.
Eri un ramo nudo,
senza fiori, né radici, né foglie,
lasciato tra i calcinacci di una casa distrutta.
"Figlio alla luce dato,
mamma ti ha partorito."
Del fratello amico, degli amici fratello,
e per le sorelle, luminosa stella,
i sogni, nel domani, incoraggiavi,
il pane sudato con loro e noi spartivi.
Niente eredità, solo la vita,
ma, Dio ti ha dato...
Paladino, gran soldato voluto
Alle vie stolte
ci hai insegnato, il camminare dritte.
"Cielo Stellato"ha vegliato
salute e vigore profuso.
E tu...
Che dalla vita, hai bevuto l'amaro,
tu... rametto, per caso, infilzato
nella terra arsa,
hai messo radici, e rami e foglie e fiori.
Sei diventato vite e col frutto,
contenti, chi ti ama, gli occhi hai fatto. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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